SCHERZA CON NOI IL VENTO

Soffi impetuoso

come una gentile carezza.

La tua presenza

si perde nell’inconsistenza,

di questo si burla con la natura.

D’autunno toglie all’albero

le sue foglie colorate,

d’inverno scherza con i suoi terribili strali,

d’estate è onda calda,

in primavera ridona colore e allegria all’aria.

Dolce, profumato, a volte misterioso

scherza con noi,

il vento.

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CARO CLIMA TI SCRIVO…

“Caro clima ti scrivo…” è un blog creato da noi alunni di 3aG della scuola “Michelangelo” con l’intento di illustrare, attraverso articoli, foto e disegni, i problemi ambientali che affliggono la Terra cercando di trovare delle soluzioni.

Vogliamo far riflettere i lettori sugli errori che gli uomini in questi ultimi tempi hanno commesso nei riguardi dell’ambiente. I temi che affronteremo riguardano il surriscaldamento globale, l’effetto serra, le energie rinnovabili e tutto quello di cui si sta tanto parlando in questo periodo e per cui ogni Paese del mondo si è riunito con lo scopo di cercare di risolvere il grande problema dell’inquinamento ambientale. Infatti, il 30 novembre 2015, a Parigi, si è inaugurata la ventunesima conferenza sui cambiamenti climatici a cui hanno partecipato 195 Paesi di tutto il mondo. Dopo lunghi giorni, la mattina del 12 dicembre, è stato reso noto l’accordo definitivo contenente tutte le misure che i Paesi dovranno adottare. Una delle più importanti consiste nel limitare a 2 gradi l’aumento medio di temperatura, mentre le nazioni in via di sviluppo, che producono più gas serra, devono sostenere le spese per sostituirli con energie rinnovabili e non inquinanti. Desideriamo, dunque, sollecitare tutti i ragazzi ad aiutare il nostro pianeta nella vita quotidiana, con la raccolta differenziata, non sprecando acqua, utilizzando il meno possibile le automobili.

Nel nostro piccolo possiamo dare una mano, perché la Terra ha bisogno di noi, proprio come noi abbiamo bisogno di Lei e di tutto quello che essa ci può offrire. Non dobbiamo credere che sia ormai troppo tardi per salvare il nostro pianeta, perché non c’è nulla di irreparabile, se c’è la volontà di ricominciare. Siamo noi gli artefici del nostro futuro e dobbiamo mettercela tutta per migliorarlo! Il mondo è nella nostre mani e solo noi possiamo salvarlo, proprio come dei supereroi.

La Redazione

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EMERGENZA SMOG

Lo smog è uno tra i più gravi problemi ambientali causati dal genere umano nei confronti dell’aria e atmosfera , dovuto alle applicazioni industriali o all’uso di macchinari che sprigionano sostanze chimico-tossiche , come il CO2, che alterano la temperatura e il clima.

Con il grande fenomeno delle alterazioni climatiche e dell’effetto serra stiamo riscontrando tanti problemi per i quali dovremmo prendere opportune precauzioni. Ad esempio, nel mese di dicembre 2015, c’è  stata l’allerta per l’imponente problema dello smog che produce inquinamento nell’atmosfera, principalmente nelle città come Napoli, Milano, Roma, Firenze, Torino. Infatti, in queste città, hanno bloccato, per oltre due giorni, il traffico e sembra che a Milano, in particolar modo, il provvedimento abbia funzionato. Anche a Roma, da metà novembre, sono state adottate iniziative per limitare il traffico. A Vicenza, un’ordinanza urgente del sindaco ha imposto il divieto di accensione di camini chiusi e stufe a legna e di ogni apparecchio domestico alimentato a biomassa legnosa che non garantisca un rendimento energetico e valori di emissione di monossido di carbonio definiti dall’ordinanza stessa. Nonostante gli sforzi e gli impegni dei governi, le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e ogni anno toccano nuovi massimi. Da parte nostra, noi cittadini potremmo contribuire a ridurre l’emissione globale di gas serra, modificando, ad esempio, lo stile di vita; infatti è fondamentale  evitare sprechi, come  l’uso delle vetture per percorrere brevi tratti, magari usando la bicicletta, e pensare di organizzare delle giornate senza auto. Importante ci sembra la scelta di usare elettrodomestici a basso consumo o anche l’utilizzo di energia solare, in quanto i pannelli solari  consentirebbero di ridurre le emissioni di C02 per produrre energia pulita. Queste sono solo alcune delle tante soluzioni che si potrebbero adottare, per contribuire tutti insieme a ridurre l’inquinamento del nostro Pianeta.

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Le industrie che producono beni, utili alle popolazioni, sono dannose alla nostra salute, perchè immettono sostanze inquinanti

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LA TERRA STA MORENDO!

 

Ci siamo mai chiesti, quali sono le cause che poco a poco stanno distruggendo il nostro pianeta?

L’immissione nell’atmosfera di elevate quantità di CO2 e altri gas, da parte delle industrie, ha potenziato l’effetto serra naturale e ha determinato un anomalo aumento della temperatura.

Tale incremento termico comporta un aumento dell’ evaporazione, delle precipitazioni e l’innalzamento del livello del mare; pertanto, molte città costiere, oggi meta di tanti turisti, scompariranno nell’ acqua. La riduzione dell’umidità del suolo, inoltre, determinerà una riduzioni della resa agricola e il rischio di desertificazione in diverse aree europee. È stato previsto che un aumento della temperatura di 1.5-2 gradi porterà ad una perdita tra il 20 e il 30% delle specie animali e vegetali, mentre un aumento di 3,5 gradi potrebbe privarci dal 40 al 70% di essi con grave danno  per la biodiversità.

Negli anni Ottanta è stato scoperto il buco dell’ozono, apertosi sopra l’Antartide, a causa di gas inquinanti chiamati clorofluorocarburi, sostanze di sintesi usate come refrigeranti, propellenti, detergenti che, sotto l’azione dei raggi UV, decompongono e trasformano l’ozono in ossigeno molecolare.

Lo strato di ozono corrisponde alla parte bassa della stratosfera tra 15-35 km; esso protegge i viventi dalle radiazioni solari assorbendo, in particolare, le radiazioni ultraviolette di tipo B (UVB) che possono danneggiare uomini ed animali provocando tumori della pelle, cataratta e cecità.

L’aumento della quantità UVB sul mare provoca la morte del plancton. Gli oceani assorbono grandi quantità di CO2, rilasciando nell’ambiente ossigeno, grazie al plancton che vive negli strati superficiali degli oceani. La morte del plancton causata dall’aumento di UVB, riduce la capacità dell’oceano di assorbire questo gas. In tal caso, una maggiore quantità di CO2 resterebbe in atmosfera con gravi conseguenze per il riscaldamento globale.

Salvare il pianeta è una sfida che riguarda l’umanità intera.

A 23 anni dal summit di Rio De Janeiro, finalmente, le nazioni che contano nell’economia mondiale hanno trovato un accordo comune e hanno stabilito che la crescita della temperatura deve essere “ben al di sotto dei due gradi”.

Perché questo si realizzi, dobbiamo tornare a rispettare la natura: le foreste, spesso “saccheggiate”, sono serbatoi naturali in cui i gas serra vengono catturati.

L’uomo deve amare il pianeta che lo ospita come ha invitato a fare il Pontefice nella Enciclica “Laudato si’” e come, ancora prima, nel 1854 ha fatto il capo indiano della tribù Duwanish, esprimendo il valore intrinseco della realtà naturale in una lettera al Presidente Franklin Pierce che gli chiedeva di poter acquistare una vasta estensione del loro territorio: “…come si possono comprare o vendere il cielo e il calore della Terra? Per la mia gente qualsiasi componente di questa terra è sacro” e concludeva “…continuate a contaminare il vostro letto e una notte sarete soffocati dai vostri stessi rifiuti…”.

La Terra ci è stata data in prestito, non ne abbiamo la proprietà, siamo semplici ospiti e abbiamo il dovere di lasciarla pulita alle future generazioni.

È PROPRIO VERO…ESISTE UN SETTIMO CONTINENTE!

Il settimo continente è il nome con cui viene definita la grande quantità di plastica che galleggia in mezzo all’Oceano Pacifico.

Quest’isola di plastica comprende circa ventuno mila tonnellate di materiali plastici che vengono prodotti per l’80% dalla costa est dell’Asia e dalla costa ovest Americana, mentre il restante 20% proviene dalle imbarcazioni che navigano in questo oceano. Questo “settimo continente” è compreso in un’ area tra le isole delle Hawaii e la California e si è formato a causa delle correnti oceaniche che hanno convogliato tutti i rifiuti in un solo punto. L’agglomerato di plastica avrà effetti dannosi sull’ambiente, ma soprattutto sulla catena alimentare, perché i filamenti plastici sono inghiottiti dai pesci e dagli altri animali marini che in seguito finiranno nelle nostre tavole e quindi nel nostro intestino. Ciò causa gravi danni all’uomo, perché nello stomaco sono presenti sostanze nocive e pericolose per la nostra salute.

Il grande accumulo di plastica non si trova solo nell’Oceano Pacifico, ma anche nell’Oceano Atlantico e nel mar Mediterraneo dove però i rifiuti non galleggiano, ma si sedimentano sul fondale marino.

Per cercare di diminuire queste grandi quantità di immondizia, dovremmo utilizzare il più possibile materiali biodegradabili. In tal modo aiuteremo l’ambiente e vivremo in un mondo più pulito.

SETTIMO CONTINENTE